Tutto ciò che serve sapere per iniziare

31.05.2017
Il momento ideale per cominciare l'allevamento a mano è quando i piccoli raggiungono un'età compresa tra i 14 e i 21 giorni di vita. Prima dei 14 giorni necessitano di un pasto notturno in quanto avendo un gozzo piccolo e poco capiente devono mangiare poco e spesso.
Dopo i 21 giorni, invece, alcuni piccoli si adattano con una certa difficoltà ad accettare sia un nuovo modo di essere alimentati che ad assumere nuove pappe e ciò perché in essi l'imprinting parentale è stato
già acquisito ed è molto più evidente. Questo problema l'ho ovviato alimentando quelli "difficili" insieme a quelli già più disinvolti. Per procedere nell'allevamento a mano è necessario avere a disposizione una camera calda, un termometro, un igrometro, della carta assorbente, un buon disinfettante e un recipiente in cui tenerli. In commercio esistono delle ottime camere calde ma anche fatta artigianalmente va bene. L'importante è che temperatura e umidità siano quelle giuste. Per chi si volesse cimentare nel fai da te, utile sarebbe acquistare un termostato digitale con display. All'inizio sarà indispensabile controllare spesso i valori di entrambi e procedere al loro aggiustamento osservando oltre che il termometro anche il modo in cui i piccoli si posizionano l'uno rispetto all'altro. Se la temperatura è:
  • troppo elevata: essi hanno il becco aperto, ansimano e si tengono
  • troppo bassa: essi sono raggruppati e letargici.
  • ideale: essi sono uno accanto all'altro senza stringersi.
  • I piccoli con piumino necessitano di 29-31°C.
  • I piccoli con le piume necessitano di 25-28°C.

Ma quale è la temperatura ideale? Essa non è sempre la medesima ma varia con il variare dell'età. D'altra parte i genitori stanno molto tempo con i piccoli quando essi hanno pochi giorni per poi gradualmente abbandonarli per periodi di tempo sempre più lunghi man mano che si ricoprono di piume prima e di penne poi. Naturalmente un solo piccolo nell'incubatrice avrà bisogno di maggior calore.Per assicurare la giusta umidità si può inserire  un bicchiere o una vaschetta con una salvietta bagnata o una spugna che dovrà essere rinnovata ogni giorno, per permettere di ottenere l'umidità necessaria per i piccoli (minimo 55%).All'inizio, quando sono ancora molto piccoli e si muovono poco, per contenerli si potrà utilizzare un contenitore di dimensioni ridotte. Una ciotola o la confezione del gelato va più che bene per tenervi due o tre piccoli di pochi giorni. Sul fondo va sistematadella carta assorbente. E' importante tenere meticolosamente pulita sia l'incubatrice che il recipiente dove sono sistemati i piccoli. La carta va sostituita regolarmente dopo ogni imbeccata soprattutto se ci sono più piccoli insieme. E' necessario inoltre cambiare la superficie del loro ambiente con il cambiare dell'età. Tolti dalle ciotole piccole possono essere messi in ciotolesempre più grandi fino ad essere introdotti progressivamente, verso le 4 o5 settimane, in una piccola gabbia dotata di un posatoio (il più basso possibile) mettendovi a loro disposizione anche qualche piccolo gioco. A questa età sono curiosi e attivi: sviluppano la loro agilità per spostarsi e imparare a tenersi in equilibrio sul posatoio. E' una tappa importante da superare per il futuro adattamento a una gabbia più spaziosa che sarà la loro nuova dimora. 

ALIMENTAZIONE

Per alimentare i piccoli inseparabili bisogna dotarsi del seguentemateriale:
· Termometro
· Siringhe per somministrazione orale (10 cc.)
· Cucchiaino (facoltativo)
· Frusta piccola
· Carta assorbente
· Crema d'allevamento. Io uso il nutribird a 21.

Per nutrire i nostri piccoli dobbiamo acquistare dei prodotti specifici facilmente reperibili in commercio presso i negozi di animali ma si possono anche usare prodotti ad uso pediatrico a base di cereali a cui possiamo aggiungere, per elevare il valore proteico, creme a base di legumi. Tutti questi prodotti hanno la proprietà di mescolarsi molto facilmente con l'acqua calda. In genere e salvo casi particolari non è necessario aggiungere a questi prodotti altre sostanze come vitamine, sai minerali o aminoacidi essendo essi ben equilibrati. E' molto importante invece non riutilizzare mai per il pasto successivo quanto avanzato da quello precedente e ciò per evitare il formarsi di batteri se esso è conservato nel frigorifero o se riscaldato con il forno a micro-onde. Inoltre se il composto è riscaldato nel forno a microonde può verificarsi un pericolo ancora maggiore. Infatti poiché la temperatura del forno non è mai uniforme, c'è il rischio, in fase di alimentazione, di causare delle bruciature nel gozzo dei piccoli. Queste bruciature interne poi possono essere letali o generare la formazione di funghi e di mughetto in tutto l'apparato digestivo dei piccoli.
Ma quanta pappa bisogna preparare?
La quantità di crema da preparare per ogni pasto dipende naturalmente dal numero dei piccoli da alimentare. Con la pratica si finisce per conoscere abbastanza bene la quantità d'acqua richiesta e la quantità di polvere da diluire. E' necessario comunque aggiungere all'acqua calda la giusta quantità di polvere e mescolare molto bene con una frusta in modo da eliminare ogni grumo che potrebbe otturare la siringa, se si usa questa per l'alimentazione.
Il giusto composto per allevare i piccoli non deve essere né troppo liquido, nel qual caso risulta compromessa la crescita dei piccoli, né troppo densa perché scenderebbe con difficoltà nell'esofago verso il gozzo. Esso deve essere cremoso ma un po' meno denso di un budino, di densità simile a una composta di mele o a una crema liscia al punto giusto da poter scorrere con facilità.
Inoltre bisogna badare anche che esso sia caldo al punto giusto perché se troppo caldo, rischia di ferire gravemente l'esofago e il gozzo, provocando
lesioni interne, se invece è troppo freddo, c'è il rischio che i piccoli rifiutino il cibo. La giusta temperatura finale del composto deve essere tra i 37-38°C. Per evitare poi che durante la somministrazione del cibo esso
diventi troppo freddo occorre avere a disposizione o uno scalda biberon o una ciotola di acqua calda in cui immergere il contenitore della pappa.
Infine, dopo ogni pasto, bisogna pulire meticolosamente ogni utensile.
Nutrire un piccolo a mano è un'attività molto piacevole anche se richiede molta attenzione, tempo disponibilità.
E' importante prendere i piccoli in mano regolarmente, coccolarli e parlargli dolcemente. Riconoscere la nostra voce sarà per loro molto rassicurante. Questi contatti devono ripetersi in modo costante, durante e soprattutto al di fuori del momento del pasto. I piccoli apprezzerannomolto queste attenzioni e ce ne chiederanno altre con nostra grande soddisfazione.
Nutrire i piccoli con la siringa o con il cucchiaino dipende solo da noi: sta a noi decidere quale metodo sia, anche per noi, il più appropriato. L'importante è che ci sentiamo a nostro agio. I due metodi presentano entrambi vantaggi e inconvenienti. Eccoli:
Metodo con il cucchiaino:
· La quantità ingerita dai piccoli è approssimativa.
· Perdita troppo rapida di calore del composto.
· Il piumaggio si sporca.
· Può essere utile per dei piccoli più cresciuti.

Metodo con la siringa:
· Quantità precisa ingerita dai piccoli.
· Il composto mantiene il calore.
· Il piumaggio non si sporca.
· A volte si possono formare delle bolle d'aria: è importante eliminarle prima di alimentare i piccoli. Io uso la siringa per il fatto che si sporcano meno...il nutribird una volta seccatosi addosso ai piccoli rischia di ostruire la crescita delle piume.
Alcuni allevatori rimproverano a questo metodo, molto preciso ed efficace,di impedire un contatto più stretto con i piccoli. Se ciò è vero, si può rimediare facilmente dedicando loro per più tempo e più spesso le nostre attenzioni e le nostre coccole.
Prima di prendere i piccoli per nutrirli o giocare con loro è consigliabile riscaldarsi le mani: il contatto con le dita fredde li indispone. 
Quanti pasti al giorno?
La frequenza dei pasti dipende dall'età dei piccoli. Prima del pasto il gozzo deve essere quasi vuoto. Un gozzo che tarda a vuotarsi è indice di un serio problema che va affrontato con l'aiuto del veterinario.
Anche la quantità del composto da somministrare dipende dall'età e dalla grandezza del piccolo. Un gozzo pieno è teso senza essere troppo duro (da evitare) e ai lati del collo si forma una gobba. Anche se il nostro
piccolo ghiottone domanda ancora cibo, dobbiamo smettere di dargliene. Un gozzo duro e disteso può causare dolore e fa stare il piccolo a disagio.
Dovrà pazientare fino al pasto successivo.
Età del Soggetto e numero dei pasti quotidiani:
dai 05 ai 20 giorni di età n°5 imbeccate al dì (7.30-11-15-19-23)
dai 20 ai 30 giorni di età n°4 imbeccate al dì (7.30-13-18-23)
dai 30 ai 40 giorni di età n°3 imbeccate al dì (7.30-15-23)
dai 40 ai 45 giorni di età n°2 imbeccate al dì (7.30-20)
dai 45 ai 50 giorni di età n°1 imbeccata al dì

Quando passate a 3 imbeccate cominciate a mettergli un pezzetto di spiga di panico ed una ciotolina con dei semini (come quelli che usano i cocoriti) ed anche del pastoncino all'uovo.......
Per alimentare a mano un piccolo inseparabile è necessario stimolarlo a chiedere l'imbeccata e per far ciò gli si può dolcemente sollevare la testa tenendola tra il pollice e l'indice e stimolargli il becco toccandolo gentilmente con le dita dell'altra mano. Ottenuto ciò si introduce la siringa inclinandola in modo da costringerlo ad alzare la testa. Il composto così scorrerà meglio dentro l'esofago. Per evitare di introdurre il cibo nella trachea con conseguenze letali è necessario dirigere la crema verso il lato destro della bocca perché è da lì che comincia l'esofago.
Durante l'imbeccata è importante seguire il ritmo impresso dal nostro piccolo senza introdurre a forza il composto. Un piccolo in buona salute inghiotte il cibo senza farsi pregare.
Dopo ogni pasto bisogna rimuovere dal becco e dalle piume gli eventuali resti di cibo che fossero fuoriusciti. Un'igiene accurata è di fondamentale importanza per la buona salute dei piccoli e per la loro estetica. Non c'è spettacolo più brutto che vedere piccoli inseparabili con le piume letteralmente incollate tra loro dai resti della crema di alimentazione.
Pensate invece a quanto sono belli i piccoli alimentati dai loro genitori! Inoltre è di fondamentale importanza pulire e disinfettare gli strumenti utilizzati e riporre la siringa nella soluzione di disinfettante. E' necessario ricordarsi poi di sciacquare bene la siringa prima di riutilizzarla perché i piccoli non devono inghiottire la soluzione. E' consigliabile pertanto avere più siringhe a portata di mano. Tra le siringhe disponibili sul mercato sono da preferire quelle da 10 cc.

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